Scontro aperto fra De Luca e la premier Giorgia Meloni: la battaglia sui fondi e l’autonomia.
Una giornata di alta tensione si è consumata a Roma, vedendo al centro della scena Vincenzo De Luca e la premier Giorgia Meloni.
Il presidente della regione Campania, insieme a circa 700 sindaci e amministratori locali, hanno bloccato la capitale con una manifestazione vibrante, finalizzata a sollecitare Giorgia Meloni per lo sblocco dei fondi Sviluppo e coesione e a protestare contro le politiche di Autonomia differenziata.
La protesta dei sindaci: a capo Vicenzo De Luca
La mobilitazione, partita dalla piazza Santi Apostoli, aveva un obiettivo chiaro: chiedere un’azione immediata per la liberazione dei fondi cruciali per il piano Sviluppo e coesione, con De Luca che ha imposto un ultimatum: “Entro una settimana“.
La manifestazione si è però presto imbattuta in un primo ostacolo, trovando la strada verso il Ministero degli Affari europei bloccata dalle forze dell’ordine, un evento che ha visto De Luca prendere posizione contro gli agenti in un confronto diretto e simbolico.
Il duro confronto con Giorgia Meloni
Il clima si è infiammato ulteriormente quando De Luca ha rivolto pesanti critiche alla premier Giorgia Meloni, accusandola di negligenza nei confronti del Sud Italia.
“La premier deve chiedere scusa perché questi fondi erano destinati in primo luogo al Sud, e gli accordi di coesione andavano fatti innanzitutto con le regioni del Sud invece che con tutte le regioni del Nord. La manifestazione di oggi serve a ricordare a Giorgia Meloni e a tutti che la dignità del Sud non è in vendita, quindi chiede scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro,” ha dichiarato De Luca, marcando una netta opposizione anche contro la politica di autonomia differenziata del governo Meloni, che secondo lui rappresenterebbe una: “Legge truffa“.
In risposta alle parole della Meloni, che dalla Calabria ha commentato l’evento rimarcando la scarsa collaborazione da parte del presidente della Campania, De Luca non ha esitato a replicare con toni accesi, sottolineando le difficoltà finanziarie che ostacolano l’operato delle amministrazioni locali: “Per lavorare ci servono i soldi. È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione? Lavora tu, str…“.